Campo cerca
Il CdS ha una durata di 3 anni e si articola in tre curriculum per un totale di 180 crediti. Di seguito, per ciascuno dei tre curricula, si riportano gli obiettivi formativi, i principali sbocchi lavorativi e gli ambiti disciplinari specifici. Curriculum in “Economia dello sviluppo” (principali obiettivi di sviluppo sostenibile collegati al curriculum: SDG1, SDG2, SDG3, SDG4, SDG5, SDG8, SDG9, SDG10). Gli studenti che scelgono questo curriculum ricevono una formazione maggiormente orientata ad acquisire competenze nel campo dell’economia dello sviluppo e delle relative politiche per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Sbocchi occupazionali di elezione di questo curriculum sono il lavoro in organizzazioni internazionali (posizioni di livello intermedio), organismi pubblici e non governativi di cooperazione allo sviluppo, e imprese private che hanno rapporti con paesi in via di sviluppo. A tal fine, la formazione curriculare specifica comprende discipline di area economica (con particolare riguardo ai fattori e ai meccanismi dello sviluppo, all’analisi della povertà e della disuguaglianza, alle relazioni economiche internazionali, alle politiche di cooperazione e alla gestione dei progetti/programmi di sviluppo), di metodi per l’analisi quantitativa dei processi di sviluppo (con particolare riguardo alle fonti e ai metodi per lo studio dei fenomeni economici, demografici e sociali dei paesi in via di sviluppo), di area politico-istituzionale (con particolare attenzione all’assetto giuridico-istituzionale dei paesi in via di sviluppo, ai rapporti tra Stato e economia e alle modalità di interazione dei diversi soggetti economici in tali paesi). Curriculum in “Economia circolare e coesione sociale” (principali obiettivi di sviluppo sostenibile collegati al curriculum: SDG2, SDG3, SDG5, SDG6, SDG7, SDG8, SDG9, SD10, SDG11, SDG12, SDG13). Questo curriculum mette al centro dell’offerta formativa lo sviluppo e la pianificazione territoriale in una logica di salvaguardia ambientale, di rafforzamento delle relazioni sociali a livello locale e di valorizzazione del capitale umano, di cooperazione sia in ambito nazionale che internazionale. Sbocchi occupazionali prevalenti di questo curriculum sono il lavoro in organizzazioni internazionali (posizioni di livello intermedio), organismi governativi e non di cooperazione allo sviluppo, e imprese private con particolare riferimento alla transizione verso l’economia circolare a livello macro-meso-micro. A tal fine, la formazione curriculare specifica comprende discipline di area economica (con particolare riguardo all’economia sociale e le politiche di coesione, agli strumenti per lo sviluppo economico locale, alle politiche di cooperazione e alla gestione dei progetti e programmi di sviluppo), di area giuridica (con particolare riferimento al diritto internazionale e dell’Unione Europea), di metodi e strumenti per la transizione verso l’economia circolare (con particolare riguardo alla qualità delle risorse e alla sostenibilità delle filiere produttive, alle politiche di innovazione, allo sviluppo umano sostenibile). Curriculum in “Inclusione sociale, conflitti e pace” (principali obiettivi di sviluppo sostenibile collegati al curriculum: SDG1, SDG4, SDG5, SDG10, SDG13, SDG16, SDG17). Questo curriculum offre in particolare conoscenze nell’ambito delle scienze sociali, antropologiche e pedagogiche, che offrono gli strumenti per comprendere le dinamiche sociali del presente e del prossimo futuro. Il curriculum prepara a svolgere attività professionali nel settore pubblico, nel terzo settore, nelle istituzioni educative, nell’ambito della cooperazione sociale e culturale e nelle organizzazioni internazionali. Tra le figure professionali individuabili nei diversi ambiti di intervento sono le seguenti: mediatrici e mediatori dei conflitti in vari contesti sociali e organizzativi; operatrici e operatori di pace in campo internazionale (interventi civili di pace); personale esperto nella progettazione, realizzazione e valutazione di interventi per la prevenzione e la trasformazione dei conflitti, dialogo, e promozione dei diritti umani; formatrici e formatori nel settore dell’educazione alla pace, alla nonviolenza e alla legalità. Per raggiungere questo obiettivo il curriculum forma figure professionali, in grado di leggere la complessità delle trasformazioni sociali attraverso le lenti della sociologia e dell’antropologia, acquisendo competenze metodologiche per conoscere la realtà umana contemporanea (Metodologia delle scienze sociali, statistica sociale) e le possibilità per la sua trasformazione in campo economico, sociale, politico e culturale (Teorie del conflitto e della mediazione, Educazione alla pace, Analisi delle operazioni di pace, Human Rights and armed conflicts, Ricerca etnografica e antropologia della violenza). L’attività normale dello studente corrisponde al conseguimento di 60 crediti (in media) l’anno. Il piano delle attività didattiche è riportato nel presente Regolamento. Lo studente che abbia comunque ottenuto 180 crediti adempiendo a quanto previsto dalla struttura didattica può conseguire il titolo anche prima della scadenza triennale. Gli studenti possono scegliere 18 crediti di insegnamenti a scelta libera attivati in questo o altri corsi di laurea dell’Ateneo; la scelta è soggetta all’approvazione della competente struttura didattica che dovrà valutare, ai sensi dell’art.10, comma 5, lettera a del DM 22 ottobre 2004, n.270, la coerenza dell’attività formativa proposta dallo studente con il progetto formativo del CdS.
Gli obiettivi formativi fondativi del CDS, atti a formare professionisti operanti negli ambiti della cooperazione allo sviluppo, dell'inclusione sociale e della costruzione dei processi di pace, sono stati integrati e attualizzati in coerenza con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030 dell'ONU. Negli ultimi anni, all’interno del CDS, i programmi degli insegnamenti erano stati progressivamente adeguati con l’inserimento di elementi teorici e di strumenti metodologici collegati al soddisfacimento degli specifici SDGs. Con la riforma, il CDS, adegua complessivamente la sua struttura formativa ponendo al centro lo sviluppo sostenibile. Il corso di laurea intende fornire una pluralita' di competenze, tipicamente interdisciplinari, utili per operare in diversi contesti (paesi in via di sviluppo, in transizione o ad alto reddito), a differenti scale di intervento (macro, meso e micro). Con riferimento agli obiettivi formativi e di apprendimento, l'offerta formativa del CdS è strutturata in modo da fornire le conoscenze e le capacita' necessarie sia a chi intende, dopo il triennio, iniziare una attivita' professionale nella cooperazione non governativa e decentrata, sia a chi vuole operare insettori della pubblica amministrazione o in enti e imprese private che hanno rapporti con paesi in via di sviluppo, ma anche a coloro che desiderano continuare gli studi in lauree magistrali e master, proponendosi di imboccare la via della ricerca nelleUniversita' o in Centri di studio pubblici o privati, oppure aspirano a posizioni di elevato livello nella pubblica amministrazione o nelle organizzazioni internazionali. A tal fine, il corso di laurea e' strutturato con un tronco comune (di almeno 90 CFU), che si caratterizza per una forte base interdisciplinare basata su discipline economiche, demo-etno-antropologiche, giuridiche, politiche e sociali, e consente agli studenti di approfondire, tramite percorsi specifici, le tematiche dell'economia dello sviluppo, dell'economia circolare, dell'inclusione sociale, la gestione dei conflitti e l'educazione alla pace. Coerentemente con le prospettive individuate, il CdS ha definito la necessita' di apprendimento nelle seguenti aree disciplinari: Conoscenze di base: area economica (con particolare riguardo ai fattori e ai meccanismi dello sviluppo, all'ambiente, alle relazioni economiche internazionali e alle politiche di cooperazione allo sviluppo economico sostenibile e inclusivo e ai sistemi produttivi e alla coesione territoriale e all'economia sociale); area storica (focalizzata sui rapporti tra paesi sviluppati e meno sviluppati nell'epoca del colonialismo e dopo la decolonizzazione e sulla storia del mondo extraeuropeo); area giuridico politica (con particolare riferimento agli aspetti comparati del diritto internazionale); Conoscenze caratterizzanti: area sociologica e antropologica (focalizzata sui processi di mutamento sociale, sulla diversita' culturale, e sulle istituzioni sociali come condizioni favorevoli o ostacoli allo sviluppo, al dialogo e alla mediazione dei conflitti); area statistica (con particolare riguardo alle fonti e ai metodi per lo studio dei fenomeni economici, demografici e sociali dei paesi in via di sviluppo); area geografica (con particolare attenzione ai problemi delle risorse, della poverta', dell'accesso ai beni comuni e della sostenibilita' dello sviluppo); area politologica (con particolare attenzione ai rapporti tra Stato e economia nei diversi paesi, ai processi di democratizzazione e alla prevenzione e gestione dei conflitti interni e internazionali); Conoscenze affini: area economica e statistica (con particolare riferimento alla organizzazione e gestione delle organizzazioni e ai metodi di raccolta e analisi dei dati); area merceologico-tecnologica (con particolare attenzione alla qualita' e la sostenibilita' delle filiere di produzione e l'innovazione). Alcuni insegnamenti devono riguardare, inoltre, piu' specificatamente i progetti di sviluppo e di cooperazione, con particolare riguardo agli obiettivi, gli strumenti e i metodi di valutazione dei progetti indirizzati alla formazione di capitale umano e sociale. Altri strumenti sono legati alle tecniche di mediazione e gestione dei conflitti in un'ottica di trasformazione del conflitto. A seconda del piano di studi e dell'orientamento dello studente, si potranno rendere possibili soggiorni all'estero presso universita' o centri di studio stranieri, anche nell'ambito di accordi internazionali. Dall'altro lato, il CdS si propone di fornire allo studente gli strumenti essenziali per la comprensione della realta' del sottosviluppo, dei problemi inerenti la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, delle politiche di lotta alla poverta', e dei processi di modernizzazione, democratizzazione, globalizzazione e regolazione internazionale. In particolare gli studenti che scelgono di approfondire le tematiche dell'economia dello sviluppo ricevono una formazione maggiormente orientata ad acquisire competenze nel campo dell'economia dello sviluppo e delle relative politiche per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. A tal fine, la formazione curriculare specifica comprende discipline di area economica (con particolare riguardo ai fattori e ai meccanismi dello sviluppo, all'analisi della poverta' e della disuguaglianza, alle relazioni economiche internazionali, alle politiche di cooperazione e alla gestione dei progetti/programmi di sviluppo), di metodi per l'analisi quantitativa dei processi di sviluppo (con particolare riguardo alle fonti e ai metodi per lo studio dei fenomeni economici, demografici e sociali dei paesi in via di sviluppo), di area politico-istituzionale (con particolare attenzione all'assetto giuridico-istituzionale dei paesi in via di sviluppo, ai rapporti tra Stato e economia e alle modalita' di interazione dei diversi soggetti economici in tali paesi). Queste attivita' formative si concentreranno principalmente sugli obiettivi di sviluppo sostenibile: SDG1 Poverta' zero; SDG2 Fame zero; SDG3 Salute e benessere; SDG4 Istruzione di qualita'; SDG5 Uguaglianza e genere; SDG8 Lavoro dignitoso e crescita economica; SDG10 Ridurre le disuguaglianze. Gli studenti che scelgono di approfondire le tematiche dell'economia circolare e dello sviluppo economico e sociale integrale ricevono una formazione maggiormente orientata ad acquisire competenze nel campo dello sviluppo territoriale sostenibile in una logica di salvaguardia ambientale, di rafforzamento delle relazioni sociali a livello locale e di valorizzazione del capitale umano, di cooperazione sia in ambito nazionale che internazionale. A tal fine, gli obiettivi formativi specifici comprendono discipline di area economica (con particolare riguardo all'economia sociale e le politiche di coesione, agli strumenti per lo sviluppo economico locale, alle politiche di cooperazione e alla gestione dei progetti e programmi di sviluppo), di area giuridica (con particolare riferimento al diritto internazionale e dell'Unione Europea), di metodi e strumenti per la transizione verso l'economia circolare (con particolare riguardo alla qualita' delle risorse e alla sostenibilita' delle filiere produttive, alle politiche di innovazione, allo sviluppo umano sostenibile). Queste attivita' formative si concentreranno principalmente sugli obiettivi di sviluppo sostenibile: SDG3 Salute e benessere; SDG6 Acqua pulita e igiene; SDG7 Energia pulita e accessibile; SDG8 Lavoro dignitoso e crescita economica; SDG9 Industria innovazione e infrastrutture; SD10 Ridurre le disuguaglianze; SDG11 Citta' e comunita' sostenibili; SDG12 Consumo e produzione responsabili; SDG13 Agire per il clima. Per quanto riguarda gli studenti che scelgono di approfondire le tematiche inclusione sociale, conflitti e pace saranno in grado di leggere la complessita' delle trasformazioni attraverso le lenti della sociologia e dell'antropologia, acquisendo competenze metodologiche per conoscere la realta' umana contemporanea (Metodologia delle scienze sociali, statistica sociale) e le possibilita' per la sua trasformazione in campo economico, sociale, politico e culturale (Teorie del conflitto e della mediazione, Educazione alla pace, Analisi delle operazioni di pace, Human Rights and armed conflicts, Ricerca etnografica e antropologia della violenza). Queste attivita' formative si concentreranno principalmente sugli obiettivi di sviluppo sostenibile: SDG4 Istruzione di qualita'; SDG5 Uguaglianza e genere; SDG10 Ridurre le disuguaglianze; SDG13 Agire per il clima; SDG16 Pace, giustizia e istituzioni forti; SDG17 Partnership per gli obiettivi.
Le conoscenze di base necessarie per l’accesso al corso di studi corrispondono a quelle acquisite con un diploma di scuola secondaria di secondo grado (o di altro titolo di studio conseguito all'estero riconosciuto idoneo) con il quale si siano apprese le conoscenze linguistiche, matematiche, storico-geografiche, politiche, economiche e sociali di base. La verifica del possesso dei requisiti di accesso avviene per mezzo di un test di ingresso non interdittivo ma obbligatorio, da effettuarsi secondo le modalità definite dalla Scuola di Economia e Management. Lo studente che evidenzi delle lacune nei requisiti d’ingresso potrà essere chiamato a svolgere attività di recupero; il Comitato per la didattica può stabilire che la verifica del possesso dei requisiti richiesti all’ingresso possa essere propedeutica al sostenimento di determinate attività formative previste nel curriculum di studi. Il CdS può attivare moduli didattici supplementari di sostegno ai fini del superamento del test di ingresso. Il CdS è dotato di un Comitato per la didattica presieduto dal Presidente del CdS che lo convoca periodicamente. Salvo quanto stabilito da eventuali normative sopraordinate, tale Comitato: a) comprende almeno altri quattro docenti del CdS scelti e nominati dal Presidente, e almeno due rappresentanti degli studenti ove eletti; b) è immediatamente operativo, anche se soggetto a conferma nel primo Consiglio di Corso utile; c) ha sedute valide se è presente la maggioranza dei docenti aventi diritto; d) delibera col voto della maggioranza assoluta dei presenti; e) ha la responsabilità delle funzioni previste dallo Statuto di Ateneo e comunque di tutte quelle delegabili dal CdS.