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Nuova strumentazione d'avanguardia al Centro di Cristallografia Strutturale

Acquistata grazie al bando congiunto di Unifi e Fondazione CR Firenze

Un dispositivo di ultima generazione arriva in Ateneo grazie a IR@UNIFI 2022, bando congiunto di Unifi e Fondazione CR Firenze. La nuova strumentazione, una micro-tomografia a raggi X ad alta risoluzione (MicroCT), è stata acquistata da Luca Bindi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra (DST) e presidente del Centro di Cristallografia Strutturale. Verrà presentata martedì 29 aprile al Campus di Sesto Fiorentino, nell’Aula Magna del Dipartimento di Fisica (ore 14.30 – via Sansone, 1). Il device sarà alloggiato presso il Centro di Cristallografia Strutturale.

La MicroCT è una tecnica fondamentale per indagare la morfologia e la struttura interna di un campione: presenta il vantaggio di non essere distruttiva e permettere così la conservazione del campione per ulteriori analisi.

Il dispositivo è caratterizzato da due sorgenti e due rilevatori diversi, che assicurano un’ampia versatilità in termini di possibilità analitiche e risultati ottenuti. Grazie alla sua configurazione, permette scansioni molto veloci su oggetti di dimensioni notevoli (diverse decine di centimetri) e scansioni ad altissima risoluzione per osservare dettagli anche di qualche centinaio di nanometri.  

“La strumentazione acquistata pone il nostro Ateneo all’avanguardia nel panorama scientifico italiano – spiega Luca Bindi – perché rappresenta il livello più alto della tecnologia MicroCT. Le possibilità applicative del microscopio 3D soddisfano le esigenze trasversali dei dipartimenti dell’area scientifica e tecnologica dell’Ateneo, riscuotendo potenzialmente l’interesse anche da parte dell’area medica per lo studio di protesi, impianti e altri device”. 

“Negli ultimi anni – prosegue – la MicroCT è sempre più applicata a numerosi ambiti di ricerca: tecnologie farmaceutiche e farmacologiche, biotecnologie, odontoiatria, ortodonzia, beni culturali, elettronica, entomologia, botanica, scienze e tecnologie alimentari, scienze chimiche, scienze geologiche e planetarie. Tale metodologia – conclude Bindi – è stata fondamentale per la caratterizzazione di svariati materiali impiegati in dispositivi per medicina diagnostica, protesi e impianti chirurgici, cementi, catalizzatori e nuovi materiali tecnologici e materiali per l’innovazione per l’industria manifatturiera meccanica”.

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