10 Aprile 2025 Orario: 11.30 Sede: Aula Magna del Rettorato, piazza San Marco, 4 - Firenze Organizzato da: Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali (DSPS) La tavola rotonda “L’Italia e la Mediazione Internazionale: il Ruolo degli Enti Locali” si propone di presentare e discutere le esperienze di dialogo e mediazione promosse dagli enti locali italiani su scala internazionale, evidenziandone punti di forza e le criticità, così da delineare prospettive future per la valorizzazione e sistematizzazione a livello nazionale dei medesimi sforzi.L’evento è promosso dalla Rete Italiana per la Mediazione Internazionale (RIMI) nell’ambito di un progetto finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il patrocinio del Dipartimento Scienze Politiche e Sociali (DSPS) e del Comune di Firenze, realizzato in collaborazione con l’Iniziativa Italiana per la Mediazione Internazionale (3IM), Women in International Security Italy e Agency for Peacebuilding. La giornata sarà aperta dai saluti istituzionali di Maria Paola Monaco, delegata della rettrice all’inclusione e diversità e rappresentante per l’Ateneo fiorentino di RUniPace; Cosimo Guccione, presidente del consiglio comunale di Firenze; Luca Fratini, coordinatore Donne Pace e Sicurezza, Giovani Pace e Sicurezza e Politiche di Mediazione, MAECI.Previsto, tra gli altri, l'intervento di Giovanni Scotto, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi del DSPS, co-fondatore di 3IM e membro di RIMI Lo scopo è di presentare e discutere delle esperienze di dialogo e mediazione promosse dagli enti locali italiani anche su scala internazionale, con l’obiettivo di delineare prospettive future che consentano di valorizzare e sistematizzare questi sforzi a livello nazionale e internazionale. La discussione partirà dalle seguenti domande: che cosa ci insegna l’esperienza degli enti locali nella promozione di iniziative di dialogo rispetto ai temi di peacebuilding, prevenzione dei conflitti e mediazione internazionale? È possibile integrare in modo più sistematico queste esperienze a livello italiano, garantendo la necessaria flessibilità per operare in contesti di crisi? Quali competenze e risorse sono necessarie? Quali raccomandazioni si possono avanzare alle istituzioni italiane per migliorarne l’efficacia d’azione in questi ambiti? Programma e modalità di partecipazione