Per la Giornata mondiale della fauna selvatica focus su una tecnica di monitoraggio non invasiva per individuare le specie rare Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema sono state istituite alcune ricorrenze, tra cui la Giornata mondiale della fauna selvatica, voluta dalle Nazioni Unite nel 2013, per indirizzare ogni 3 marzo l’attenzione sulla conservazione degli animali e delle piante selvatiche. La riflessione interessa da vicino anche gli stessi ricercatori, chiamati a utilizzare metodologie che non creino danno agli animali oggetto delle rilevazioni.Una buona pratica viene dagli studi condotti da Sara Fratini e Alessio Iannucci, ricercatori del Dipartimento di Biologia rispettivamente in Zoologia ed Ecologia, con il supporto degli assegnisti Lorenzo Ballini e Giorgia Staffoni: nelle loro indagini hanno utilizzato il DNA ambientale, una tipologia di monitoraggio innovativa e molto efficace per individuare la presenza di specie rare ed elusive, difficili da rilevare con attività sul campo, e descrivere la composizione di intere comunità presenti in un dato ambiente. Unifimagazine Pubblicato il: 3 Marzo 2025